La mille e una macchina

La mille e una macchina
05 Ottobre 2020
  • Storie di successo
Gruppoemac - Cestonato

Cosa chiedere a un sollevatore se non di essere la mille e una macchina?

 

I fratelli Cestonato si sono sempre rivolti a E-mac per le proprie macchine Merlo, sia per l’acquisto che per la manutenzione.

 

“Il nostro è un rapporto di vecchia data” racconta Flavio Bonomi di E-Mac. “Sono l’emblema del cliente perfetto: fidelizzati ma anche giustamente critici sulle cose che non sempre funzionano come dovrebbero, attenti alle nuove tecnologie che possono migliorare le loro attività. Sono convinto che il nuovo P40.14 Plus recentemente acquistato sarà un nuovo asso della flotta Cestonato”.

Ma raccontiamo come è nato questo rapporto:
"Correva l’anno 1955 quando Giulio Cestonato, terminati gli studi come capomastro, avviava la propria attività edile, incentrata inizialmente su piccoli lavori edili. Il periodo in cui si svolsero questi eventi era tra i più favorevoli, complice il boom economico degli Anni ‘60 che fece volare la crescita dell’azienda sia in termini di collaboratori che di tipologie di lavori eseguiti.
Ne seguì una specializzazione nell’edilizia civile, business principale ancora oggi sotto la guida dei figli di Giulio, ossia Roberto, Gianluigi e Sabrina.
Sotto la loro guida l’azienda, che ha sede a Soave (VR), affianca all’attività di costruzione del nuovo anche lavori di riqualificazione e ristrutturazione, soprattutto nell’ambito dei centri storici, e conta 9 dipendenti.
Una storia fatta di esperienza, qualità e innovazione, che negli Anni ‘80 si intreccia a quella di un’altra grande azienda italiana che il destino ha voluto avesse gli stessi principi guida: la Merlo.
 

L’INCONTRO FATIDICO
La prima macchina Merlo acquistata da Cestonato era un carrello elevatore CEM, antesignano di quella che sarebbe stata poi la strada intrapresa dal Costruttore piemontese, ossia la progettazione di sollevatori telescopici.
Percorso intrapreso da Amilcare Merlo in un’epoca in cui il concetto stesso di sollevatore telescopico non esisteva. Ma questa è un’altra storia, che magari racconteremo in futuro.


Torniamo da Cestonato. Oggi il CEM non è più in flotta, essendo stato donato a un’associazione che opera in Africa, dove pare sia ancora in attività. Cestonato invece volge la sua attenzione ai telescopici e acquista un primo P30.13, seguito negli anni da un P35.13.

“Per le esigenze dei nostri cantieri, spesso con poco spazio e con la necessità di svolgere molteplici attività, cerchiamo sempre macchine compatte e al contempo versatili” spiegano Roberto e Gianluigi Cestonato. “Fin dall’inizio il sollevatore telescopico è stato perfetto per le nostre esigenze, ottimo compendio tra prestazioni e maneggevolezza. Per noi sollevatore telescopico significa Merlo”.

In effetti quello consegnato a inizio luglio, il nuovissimo P40.14 Plus, è il terzo telescopico dell’azienda veneta, che va a sostituire il precedente P30.13 acquistato nel 1996.

L’ESIGENZA
“Abbiamo deciso di acquistare il nuovo Panoramic per far fronte alle specifiche esigenze delle nostre attività di ristrutturazione e riqualificazione. Negli ultimi anni abbiamo constatato come l’uso della navicella portapersone sia ormai imprescindibile in queste attività, ma la nostra flotta macchine ne era sguarnita ed eravamo costretti al noleggio”, raccontano Roberto e Gianluigi. “Alla fine abbiamo ritenuto più remunerativo inserire in flotta una macchina che avesse tra le sue attrezzature anche la navicella portapersone. E così è stato. Con il P40.14 Plus siamo ora completamente autonomi anche per quanto riguarda il sollevamento in quota del personale”.

I fratelli Cestonato hanno optato per una piattaforma trilaterale estensibile, modello di punta della gamma Merlo, in grado di ospitare 3 persone e portare 300 kg in quota. Questa navicella è il perfetto connubio tra la leggerezza di una struttura, realizzata con profili cavi e pavimento in alluminio antiscivolo, la versatilità di un sistema idraulico di rotazione e la sicurezza di un dispositivo automatico di rilevamento del carico, con blocco dei movimenti in caso di superamento del limite previsto. Il mezzo stesso apporta delle migliorie grazie al massimo livello di tecnologia garantito in termini di efficienza, prestazioni e polivalenza di utilizzo dai modelli Plus.

SODDISFATTI!
Roberto e Gianluigi Cestonato sono convinti del loro acquisto: “basta salire in cabina per notare il salto generazionale avvenuto rispetto al nostro telescopico precedente. Questo 40.14 è una macchina raffinata, che sposa con ogni dettaglio e caratteristica le nostre esigenze”.

Presto il P40.14 andrà a lavorare in cantiere, dove sicuramente non deluderà. “I mezzi Merlo hanno svariate qualità positive, e il nostro non fa eccezione: versatilità, velocità, praticità, funzionalità alle più svariate operazioni di cantiere, tanto per citare le principali” proseguono Roberto e Gianluigi. “E poi troviamo che la visibilità che da cabina si ha sull’area circostante la macchina e del braccio sia veramente insuperabile e senza eguali fra gli altri sollevatori oggi in commercio”.

 

Testo tratto dalla rivista "We are access equipment "

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